E.M.I.R.

Saper Vivere oggi attraverso le Buone Maniere

E.M.I.R. (Est modus in rebus) è un progetto nato a Catania dall'esigenza di rispondere alla sempre più incombente emergenza educativa nella nostra società.
È una proposta didattica e culturale che parte dal tradizionale concetto di galateo, fino a raggiungere tutti gli aspetti del "saper vivere" contemporaneo.
Si pone come finalità quella di offrire gli elementi basilari per un corretto esercizio della propria libertà nel vivere civile e nell’instaurare una positiva relazione sociale, attraverso un percorso di crescita globale della persona umana dal punto di vista intellettuale, emotivo e psicologico.



mercoledì 9 maggio 2012

Saper ricevere: il cerimoniale tra antico e moderno

Nella vita di un’azienda sono tantissime le occasione in cui si presenta la necessità o la volontà di organizzare un evento. E parlando di eventi, mi riferisco al significato più ampio del termine: da una riunione aziendale a un incontro con partner e fornitori, da una convention a un’open house, da una conferenza stampa a un workshop.
 Ma quali sono le regole da osservare affinché un evento venga organizzato nel migliore dei modi?
Esiste un codice di cerimoniale che dovrebbe essere osservato, a partire dalla cena formale organizzata nella propria abitazione fino ad arrivare a eventi pubblici di ampio respiro. Ovviamente non tutti gli eventi richiedono il rispetto pedissequo di tale “regolamento”, ma credo che possa essere interessante almeno conoscerne l’esistenza e i principi basi, per decidere poi in quali occasioni sia necessario applicarlo. Il cerimoniale comprende delle regole di forma, che rappresentano uno specchio di importanti regole di sostanza: quando organizziamo un evento, il nostro ospite deve essere accolto e coccolato affinché si senta importante al punto giusto e a suo agio quanto basta.

La regola della destra

Il primo principio aureo del cerimoniale è la regola della destra. La posizione più importante (sia essa tra le sedie di una platea, a un tavolo relatori o in una fotografia) è a destra. Quindi se, ad esempio, state organizzando un seminario dove ci saranno quattro relatori, sarà importante predisporre le postazioni degli stessi osservando il seguente ordine. Il relatore più importante (per prestigio, ruolo, carica politica e/o aziendale) siederà nella posizione centrale a destra del tavolo. Poi sarà necessario stabilire una graduatoria di importanza tra i relatori. Quindi il secondo siederà alla sinistra del più importante, il terzo alla sua destra e il quarto alla sinistra del secondo.
Lo so, vi siete già persi, ma non scoraggiatevi. Il tema è davvero affascinante e la regola della destra è sempre lì pronta a darci una mano.
Se adesso provate ad osservare la sala che state organizzando per il vostro evento mettendovi dalla parte del pubblico, dovrete predisporre la platea riservando i posti delle prime file alle personalità di maggior spicco, rispettando sempre meticolosamente la regola della destra.
Provate a immaginarvi la sala con sedie disposte in due blocchi e con un corridoio centrale per il passaggio. L’ospite più importante siederà nella prima fila, in posizione centrale e sul lato destro, alla sua sinistra il secondo per importanza e alla sua destra il terzo e così via.
Può darsi che ci siano eventi dove queste regole non sono necessarie, ma pensate ad esempio se in occasione del 50° anniversario della vostra azienda dovesse venirvi la non tanto inusuale idea di invitare anche il sindaco della vostra città. Magari per voi il cerimoniale è materia inesplorata e non necessaria, ma lui che lo conosce sicuramente non sarà così onorato di sedere lateralmente in terza fila, magari nascosto dal cappello che vistra suocera ha deciso di riesumare dalla soffitta per questo grande evento.

Cerimoniale o galateo

Certamente qualcuno di voi sta pensando: sì certo il galateo, due regolette sul baciamano e basta ri­cordarsi di aprire la porta alle signore e il gioco è fatto! E no! È proprio qui che vi volevo. È necessa­rio sottolineare che il cerimoniale è tutt’altra cosa dal galateo. Ad esempio, secondo il galateo la signora deve sempre stare a destra, lo farà a tavola come in auto. Ma questo non vale nel cerimoniale, perché se ad esempio il presidente di un’azienda è uomo mentre il vicepresidente è una donna, quest’ultima negli eventi ufficiali sarà sempre alla sua sinistra. E se i sindaci in sala dovessero essere due? Qui la faccenda si complica. Di fronte a cariche pubbliche esiste una vera e propria graduatoria da rispettare, partendo dal presidente della Repubblica, passando poi al presidente del senato, al presidente della camera, al presidente del consiglio e così via. Per gli ambasciatori e i consoli, in caso di pari carica, vale il criterio dell’accreditamento. In sostanza l’ambasciatore che avrà diritto alla posizione più prestigiosa sarà quello che ha la maggior anzianità in termini di mandato. Un dato questo, non certo facile da verificare. E quindi tornando ai nostri due sindaci a cui assegnare una posizione conforme alle regole del cerimoniale, che non offenda nessuno, essendo pari carica si seguirà l’ordine alfabetico del nome del comune rappresentato, tenendo però conto che il capoluogo di regione è più importante del capoluogo di provincia. Quindi se avrete l’occasione di ospitare a un vostro evento il Sindaco di Milano e quello di Varese, al signor Pisapia dovrà essere riservato il posto di maggior prestigio.

Ex mogli, mariti e amanti

Un’altra regola che potrebbe essere utile è quella da applicare qualora decideste di invitare all’evento delle personalità pubbliche. In primo luogo non è consono invitare ad una cerimonia istituzionale un “ex”. E non mi riferisco alla vostra prima moglie, ma ad esempio all’ex­ sindaco. L’invito va sempre rivolto alla persona che attualmente riveste la carica pubblica, mentre gli “ex” potranno essere invitati in occasione di eventi a carattere storico/rievocativo, come ad esempio per la celebrazione di anniversari.
Abbiamo parlato di eventi e di personalità, tralasciando ma non dimenticando una parte importantissima dell’evento, quella da cui lo stesso nasce: l’invito. Ci sono tre tipologie di inviti: impersonali, personali e lettere di invito alle quali, qualora dovessimo riceverle, saremo obbligati a rispondere per iscritto, anche in caso di declino.
Quindi stilata la lista degli invitati e scelta la modalità di invito, potremo decidere che lo stesso sarà rivolto al nostro invitato più un accompagnatore (sia esso la moglie, il marito, la convivente o l’amante ufficiale).
Anche qui il cerimoniale viene in nostro aiuto, fornendo indicazioni ben precise. Ritornando all’esempio del Sindaco di Milano, potremo invitare il Signor Pisapia, indicando sull’invito il suo nome & Consorte. Il termine “consorte” potrà essere utilizzato sia per la moglie, sia per indicare il marito.
Altra storia sarà se avremo la certezza che il nostro invitato è sposato. In questo caso indicheremo il suo nome & Signora.

Il look: rispettare il dress code

Un ultimo suggerimento è quello legato al look! Questa non è una rubrica di moda e quindi non è certo mia intenzione disquisire sul fatto che la giacca a quadri sia  old fashion, piuttosto che il calzino bianco, tanto amato da Michael Jackson, probabilmente stesse bene solo a lui. È però necessario tener presente che anche il cerimoniale ha un dress code ben preciso che va rispettato e che abitualmente viene indicato sull’invito.
Se ricevete un invito con la dicitura “cravatta nera”, non ritenetevi obbligati ad indossarne una che non avete, ma ricordatevi che è richiesto tassativamente lo smoking per gli uomini e l’abito da sera lungo per le donne. Se la dicitura è “Cravatta bianca” gli uomini dovranno indossare il frack.
Molto probabilmente questo articolo sull’arte del cerimoniale non è sufficiente per snocciolare tutti i dettami e le regole per organizzare ogni singolo evento.
L'argomento è quantomeno affascinante e per prepararvi al prossimo approfondimento, vi invitiamo a fare un piccolo esercizio per tenervi in forma. Quando guardate il telegiornale con servizi su eventi pubblici, o leggete un articolo con tanto di foto delle personalità presenti, fate caso a come sono vestiti e soprattutto esercitatevi sulla regola della destra e dell’accreditamento. Capiterà di notare cose interessanti come il nostro Presidente del Consiglio in terza fila, anche se certamente avrebbe preferito sedersi più avanti.

(Fonte: Ferpi.it)

Galateo internazionale: segni e simboli

Il pollice in su è allegro e positivo in Brasile, Regno Unito e Svezia, in Sardegna significa "vai a quel paese", e non in senso geografico. In Iran è come alzare il dito medio da noi.


Il segno di "okay", fatto con pollice e indice che si toccano formando un cerchio significa "zero" o "va bene" in Italia e in Francia, in Giappone indica i soldi. I significati positivi finiscono qua. In Iran simboleggia il malocchio, in Turchia, Malta e Brasile è un gesto da "atti osceni in luogo pubblico", è come paragonare una persona alla parte più volgare della sua anatomia.

Due dita che formano la V di vittoria con il palmo rivolto verso l'interno: storicamente il gesto risale alla guerra dei cento anni tra Francia e Inghilterra. Agli arcieri catturati venivano amputati indice e medio della mano destra perchè non potessero mai più tendere un arco. Quindi il gesto divenne un modo in cui il soldato faceva vedere di essere ancora "tutto intero, integro" cioè mai catturato e quindi pronto all'azione. Il significato in molti paesi è offensivo, significa "vaff....". Per dire la stessa cosa in Arabia Saudita e in Messico appoggiano il naso tra le due dita della V. Con il palmo rivolto verso l'esterno il gesto è inoffensivo ovunque.

Il dito medio è ovunque un insulto già dai tempi dei Romani che, a conferma, lo chiamavano "ditus impudicus". In genere gli arabi lo fanno al contrario, con le dita alzate e il medio abbassato verso il palmo.

Dita incrociate: indicano "buona fortuna" o "speriamo in bene", in quasi tutta Europa e negli States; indicano brutale diniego in Russia, sono volgari in Uruguay e Paraguay, dove indicano la vagina. In Cina rappresenta il numero 10.

 (Fonte PrincipiePrincipi.it)